La prestigiosa rivista “La Nuova Antologia” ha da poco pubblicato due lavori firmati da Franco Miglietta (1,2) il cui obiettivo era di rendere noti due manoscritti redatti a inizio primavera del 1917 nelle trincee del Fronte Macedone riflettere sul complesso intreccio fra giovinezza e scenari bellici, ovvero fra l’incomprimibile spensieratezza della prima e la pesante ineluttabilità dei secondi.
Si tratta di documenti molto particolari che imitano, e non solo nell’impaginazione, un quotidiano o un periodico. Entrambe sono etichettati come “Organo di Trincea” e portano le date del 12 e 22 Marzo 1917. Hanno formati leggermente diversi (21x15 e 19x22cm, rispettivamente) ma il titolo è uguale:“Schizzo a svista”. Come vedremo poi meglio, furono entrambe redatti da un ufficiale impegnato nella campagna macedone: il Tenente Attilio Zingales, nato a Palermo il 23 Dicembre 1893. Il Zingales descrisse la sua attività editorialistica in un suo scritto del 1937 (3) dove annotava: “Si stampava a…mano, a mano lo si corredava di vignette e caricature e la tiratura non richiedeva una gran quantità di carta; si tirava infatti una sola copia (...) In compenso, però, il giornale, senza alcun bisogno di autorizzazioni prefettizie, cambiava nome ogni sei mesi (...) l’amministrazione e la redazione si spostavano di continuo, essendo costituite ora da tenda nell’accampamento di Jaratok, ora una cavernetta sulla linea del Brulè, ed ora da una buca sulla vetta della Quota”. Nei due numeri di Schizzo a Svista egli imitava lo stile dei settimanali satirici palermitani, ma si ispirava anche a periodici letterari più “seri” come La Voce o Lacerba che, erano molto in voga fra i giovani italiani attratti dalla lettere, dalla poesia e dal pensiero anticonformista. Oggi, dopo oltre cento anni, resta il forte messaggio che la durissima vita sui fronti della Grande Guerra aveva disperato bisogno di momenti di spensieratezza; la paura vissuta nel corso delle azioni e la nostalgia della vita ordinaria irrompevano però in quelle pause spensierate attraverso immagini spaventose o ricordi nostalgici. I due “Organi di Trincea” danno poi luce e significato a fotografie che furono scattate al fronte e che sarebbero state destinate a restare anonime e spesso incomprensibili frammenti di vita militare. Ciò che lo Zingales scrisse e ciò che è stato fissato in varie immagini fotografiche diventa il prodotto di uomini reali, con le loro fissazioni e debolezze ma con addosso l’energia della giovinezza. Assai lontano dalla storia ufficiale, dall’arida descrizione militare di ciò che accadde al fronte: è come se quei fogli rendessero più umana quella folle guerra e meno astratta la sua storia. Grazie al lavoro di Miglietta scopriamo attraverso fonti vissute, che la conservazione dei patrimoni cartacei e la loro paziente analisi sono atti preziosi che contribuiscono a scrivere e comprendere importanti pagine di microstoria. (1) Franco Miglietta, «Schizzo a Svista», inediti di un “organo di trincea” sul Fronte Macedone: I. Il numero 1 del 12 marzo 1917, Aprile-Giugno 2024 - Vol. 632 - Fasc. 2310 (2) Franco Miglietta, «Schizzo a Svista», inediti di un “organo di trincea” sul Fronte Macedone: I. Il numero 2 del 22 marzo 1917, Luglio-Agosto 2024 - Vol. (3) Attilio Zingales, “Guerra, Giornalismo e Teatro in Macedonia” in: «Rassegna dei Combattenti», Federazione provinciale bolognese dell’Associazione Nazionale Combattenti, n.12, dicembre 1937 |