16 aprile L’Austria-Ungheria respinge le proposte italiane di compensi territoriali in cambio della neutralità.
18 aprile 6 aeroplani francesi MF11 vengono dislocati all’aeroporto di Belgrado.
25 aprile Le truppe alleate sbarcano a Gallipoli. nell'operazione sono coinvolti circa 60.000 britannici e 15.000 francesi sotto il comando del generale inglese Ian Hamilton e 7 squadre navali comandate dall'ammiraglio Robeck. Lo sbarco franco-inglese crea due teste di ponte:
il primo gruppo di soldati britannici sbarca in cinque piccole spiagge a cap d'Helle sulla parte sud della penisola di Gallipoli;
il secondo gruppo di soldati britannici sbarca a ANZAC nei pressi di Gaba Tepe, una ventina di chilometri a nord di Capo di Helle;
i soldati francesi sbarcano a Koum-Kale, nella parte asiatica dei Dardanelli.
Sebbene superiori come uomini e mezzi, gli alleati trascurarono alcuni aspetti e ne sottovaluteranno altri che risulteranno per loro fatali. Nello sbarco:
a Cap d'Helle, tre spiagge sono conquistate senza difficoltà mentre le altre sono difese ferocemente dai turchi che infliggono ai britannici pesanti perdite. I britannici si attestano poi sulla spiaggia in attesa di ricevere ordini perdendo così lo slancio dello sbarco;
a Gaba Tepe, la corrente marina sposta le truppe quasi 2 km a nord del luogo previsto, su una piccola spiaggia circondata da scogli affioranti. Senza indicazioni dal comando, i soldati devono scalare la vetta Chunul-Bair, ma vengono respinti dalle forze turche comandate da Mustafa Kemal che controllano le vette;
sul lato asiatico il distaccamento francese sotto il comando del colonnello Rueff, grazie al coraggio dei due battaglioni senegalesi del 6° Reggimento di fanteria coloniale, riesce a conquistare le trincee turche. Il nemico deve ritirarsi. Il generale Hamilton però inspiegabilmente richiama i francesi sulla penisola di Gallipoli per sostenere le truppe inglesi. I turchi pertanto rioccuperanno tutte le posizioni perse senza combattere. sulle alture della parte asiatica i turchi posizionarono poi le batterie che poterono bombardare tranquillamente la parte europea e con essa la testa di ponte alleata (1 km di profondità per 5 km di lunghezza). Inizia una guerra di posizione e logoramento, alternata da numerosi, inutili, attacchi e contrattacchi che provocheranno 20.000 morti tra le truppe franco-britanniche.
26 aprile Viene segretamente stipulato il Patto di Londra col quale l’Italia s’impegnava ad entrare in guerra contro tutti i nemici dell’Intesa (art. 2, "ad impiegare la totalità delle sue risorse a condurre la guerra in comune con la Francia, la Gran Bretagna e la Russia contro tutti i loro nemici"). Per contro la Gran Bretagna avrebbe agevolato il nostro intervento con un prestito di almeno 50 milioni di sterline e all’Italia venivano promesse la frontiera del Brennero, Gorizia e Gradisca, l’Istria fino al Quarnaro, la Dalmazia centrale, Valona ed il Dodecanneso, nonché Adalia in Asia Minore.