Fronte Macedone 1916-18
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Maggio 1915

1 maggio
Scatta la controffensiva turca a sud della baia di Anzac (Gallipoli). Nonostante alcuni successi iniziali contro i francesi, i turchi subiscono perdite pesanti e si ritirano.
Foto
1 maggio
Il sottomarino inglese HMS I - 14 forza il blocco turco ed entra nei Dardanelli. Dopo 2 giorni silura una nave turca con 4.000 soldati a bordo. Lo stesso giorno il sottomarino francese Joule (Q84) viene affondato nello stretto dei Dardanelli.

​3 maggio
L'Italia denuncia il trattato della Triplice Alleanza, che legava gli Imperi Centrali.
5 maggio
Il ministro degli esteri francese Théophile Delcassé promette al governo serbo un "molto ampio accesso al mare Adriatico in Dalmazia." 
8 maggio
Le truppe franco-britanniche attaccano il villaggio turco di Krithia - Kérévés Dere (ora Alchiteppe). L’attacco viene respinto dai turchi. Le perdite sono pesantissime: solo i neozelandesi perdono oltre 800 uomini.​
18 maggio
Il comandante del 1 ° Divisione australiana, maggiore generale William Bridges, viene ucciso da un cecchino turco.
18 maggio
La corazzata HMS "Golia" è silurato dal cacciatorpediniere turco "Muâvenet Milliye-i."
19 maggio
I turchi lanciano una grande offensiva a Anzac Bay. Su 42.000 uomini ne perdono 13.000 uomini, di cui 3.000 uccisi contro 160 morti e 468 feriti degli Alleati. 
22 maggio
Viene dichiarata la mobilitazione generale in Italia.
23 maggio
Il sottomarino HMS E11 attraverso i Dardanelli e affonda o danneggia 11 navi turche di cui 3 nel porto di Costantinopoli.
23 maggio
L’ambasciatore italiano Avarna consegna la dichiarazione di guerra a Vienna. Re Pietro di Serbia, nel ricevere comunicazione dal Re d’Italia della dichiarazione di guerra all’Austria-Ungheria, trasmette un messaggio di soddisfazione:
“Come tutti i serbi ho salutato con gioia l’entrata dell’Italia in lizza contro il nostro vecchio nemico comune. L’esercito di Vostra Maestà si coprirà di gioia combattendo coi suoi alleati per la giustizia ed il diritto in Europa.”
 Con la dichiarazione di guerra all’Austria, Sonnino invitò immediatamente i nostri ambasciatori ad accordarsi con i colleghi di Francia e di Russia per iniziare conversazioni presso il Governo bulgaro, soprattutto al fine di scoraggiarli dall’entrare in guerra a fianco della Germania:
“Sembra che in Bulgaria esistano disposizioni favorevoli a noi tra i membri dell’opposizione e la popolazione ma che ad essi dispiaccia che da parte nostra non sia stata fatta alcuna offerta.
Eque offerte alla Bulgaria sarebbero:
  1. cessione alla Bulgaria di parte della Macedonia con inclusavi Monastir, cessione da aver luogo quando la Serbia ottenga una porzione della costa adriatica, la Bosnia e l’Erzegovina;
  2. cessione alla Bulgaria, in Tracia, della linea Enos-Midia, mentre gli alleati useranno della loro influenza per assicurare il trasferimento di Kavala alla Bulgaria se la Grecia ottenesse compensi nel Distretto di Smirne.
I Governi di Francia e di Russia con cui Sir Ed. Grey ha discusso la cosa concordano su quanto precede. Prego V.S. accordarsi con i suoi colleghi d’Inghilterra, di Francia e di Russia ed agire presso il Governo bulgaro nel senso sovra esposto.”
24 maggio
​Ad Anzac Bay viene decisa una tregua per seppellire i morti in decomposizione sulla spiaggia.L'odore è diventato insopportabile. 
24 maggio
L’Italia da inizio alle ostilità contro l’Austria-Ungheria.
FotoMacedonian Front: the Balkans May-June 1915
29 maggio
Un contingente di 20.000 soldati serbi al comando del generale Dragutin Milutinović invade l'Albania settentrionale da tre direzioni, disperdendo rapidamente le milizie filo-asburgiche di Curri e Boletini obbligandole a rifugiarsi nelle loro roccaforti nel Distretto di Mirdizia; in capo a dieci giorni i serbi estesero la loro occupazione alle regioni centrali, prendendo Elbasan e Tirana e liberando le forze di Essad a Durazzo dall'assedio dei ribelli musulmani. L’occupazione serba di territori albanesi non si arrestava e Jovanovic così spiegò al nostro ambasciatore:
“Jovanovic mi ha detto stamane che truppe serbe hanno occupato Elbassan tanto nell’inseguimento del nemico quanto per impedire massacri minacciati dagli albanesi musulmani sulla numerosa popolazione cristiana di quella città. Egli ha soggiunto letteralmente quanto segue: Governo serbo non ha intenzione di occupare Durazzo, ma ha dovuto estendere la sua azione militare sul territorio albanese per non lasciare il confine aperto come è stato finora alle incursioni delle bande, le quali, organizzate e dirette da austriaci e turchi, costituivano una costante minaccia per la Serbia….I punti strategici già presi e qualche altro da prendere saranno la garanzia della sicurezza dello Stato alla sua frontiera albanese. Però il Governo serbo dichiara che non si opporrà a sgombrare parte del territorio albanese ora occupato per necessità strategica, il giorno in cui le grandi potenze volessero allo scopo procedere ad un regolamento definitivo della questione albanese al termine della presente guerra europea.”
​“Egli (Pasic) mi ha confermato occupazione serba di Piscopia e di Podgradez aggiungendo che prossimamente sarà occupata anche Elbassan ma senza intenzione di arrivare a Durazzo. Le azioni militari dei serbi sono spiegate dal Governo con la necessità di sbaragliare completamente le forze albanesi che raccolte e organizzate armate di cannoni e mitragliatrici e pagate dagli austriaci e dai giovani turchi hanno attaccato la Serbia.”
 
L’ambasciatore Imperiali, riferendosi alle dichiarazioni di Pasic ed ai colloqui con i Bulgari, intervenne da Londra spiegando al ministro alcune sue perplessità:
 “Potendo darsi che avanzata serba in Albania miri ad un’applicazione della tesi del fatto compiuto, notoriamente la favorita dei balcanici, sono a chiedermi …. se non converrebbe allo stato attuale informare francamente Belgrado dell’entità degli acquisti territoriali riservati alla Serbia in base al nostro accordo aggiungendo che realizzazione effettiva di tali promesse è subordinata allo scrupoloso rispetto da parte dei serbi delle limitazioni da noi imposte in Albania e Dalmazia ed alla sua attiva efficace cooperazione nella guerra contro l’Austria.”

il che, però, non trovò affatto d’accordo Sonnino, il quale chiarì categoricamente:
“Non ritengo opportuno informare Governo serbo dei particolari degli accordi di Londra; … Non siamo disposti a riconoscere acquisti che la Serbia faccia in Albania senza il nostro consenso, …. Parmi utile concordare un passo simultaneo da farsi a Nish da Italia, Francia, Inghilterra e Russia.”

30 maggio
I rappresentanti delle quattro potenze alleate presentano una comunicazione congiunta al Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri; firmata da Francia, Russia ed Inghilterra, Radoslavoff rimase colpito dall’immediata associazione dell’Italia alla richiesta. La versione in italiano dice:
“I rappresentanti delle quattro potenze alleate hanno stabilito da fare le seguenti dichiarazioni al Governo Reale Bulgaro a condizione che esso sia disposto a entrare in azione contro la Turchia con tutte le proprie forze militari:
  1. le potenze alleate consentono all’occupazione immediata da parte della Bulgaria della Tracia sino alla linea di confine Enos-Midia che diverrà provincia bulgara;
  2. le potenze alleate garantiscono alla Bulgaria alla fine della guerra, il possesso della Macedonia limitata: al nord ed all’ovest dalla linea di confine Egri-Palanca –Sopot sul Vardar e Ochrida comprendendovi le città di Egri Palanca, Koprulu, Ochrida e Monastir; al sud e all’est dalle frontiere attuali serbo-greche e serbo-bulgare.

Questo impegno è sottoposto alle seguenti condizioni:
  1. ​che la Serbia riceva degli equi compensi in Bosnia, in Erzegovina e sulla costa dell’Adriatico;
  2. che la Bulgaria non faccia alcun tentativo per occupare una parte qualsiasi dei territori sopra elencati sino alla conclusione della pace;
  3. le potenze alleate s’impegnano a mettere in opera tutti i loro sforzi presso il Governo ellenico per assicurare la cessione di Kavala alla Bulgaria. A tale scopo dovendo le potenze alleate essere poste in grado di offrire alla Grecia dei compensi equi in Asia Minore, l’armata bulgara dovrebbe entrare in azione contro la Turchia;
  4. le potenze alleate sono disposte a favorire i negoziati che la Bulgaria e la Romania desiderassero intavolare per regolare la questione della Dobrugia;
  5. le potenze alleate s’impegnano infine a fornire alla Bulgaria ogni aiuto finanziario di cui essa potrebbe aver bisogno.”
30 maggio
Una nave austriaca spara su una folla di gente  a Belgrado
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