……. Ai primi di agosto fu inviata a Salonicco una Divisione: in seguito il contingente italiano raggiunse i 46.000 uomini. Il contributo degli Alleati al trasporto di queste truppe si limitò alla concessione di tre piroscafi e alla nostra Marina toccò il compito della protezione durante la non facile traversata e su di essa gravò in seguito il peso dei continui rifornimenti che una così ingente massa di uomini necessariamente richiedeva. A dare un'idea dello sforzo a cui si sottopose la Marina basteranno le seguenti cifre tratte dai documenti raccolti dall'Ufficio Storico della R. Marina. Dall'agosto del 1916 fino alla fine della guerra furono trasportati (comprese le licenze, i rimpatri, gli ammalati, etc.)
736.403 uomini;
580.000 tonnellate di materiali vari e viveri;
9.157 cavalli;
485 cannoni.
Per la scorta occorsero 4924 viaggi di unità diverse tra piccole, medie e grandi e le perdite ammontarono a 12 piroscafi.
Così il 23 febbraio 1916 alla Camera dei Comuni il ministro inglese Balfour rispose al deputato King che aveva interrogato il governo sull'opera della Marina Italiana. “…La migliore prova del successo delle operazioni marittime degli Alleati nel Mediterraneo è fornito dal trasporto di grandi forze a Salonicco dallo sgombero del Corpo di Spedizione ai Dardanelli e dell'Esercito Serbo, risultato questo dovuto soprattutto all'energia e all'efficienza della Marina Italiana”.
Ma assai più delle parole hanno le cifre una precisa significazione documentaria: Dal 1° dicembre al 22 febbraio per il vettovagliamento dei serbi furono trasportati a Medua, Durazzo, Valona e Corfù 28.000 tonnellate di viveri, foraggi, medicinali e materiali vari impiegando 24 piroscafi (17 italiani, 5 inglesi, 2 francesi). Queste cifre si riferiscono unicamente al rifornimento dei Serbi è in esse non sono comprese le altre importantissime relative al trasporto di uomini e materiale bellico e logistico per il nostro corpo di occupazione in Albania e per la base di Valona, trasporto che fu compiuto indipendentemente da quello dei Serbi. Dal 12 dicembre 1915 al 22 febbraio 1916 furono imbarcati e trasportati: Governo serbo, Quartiere Generale, Fanteria, Personaggi, ecc.
Uomini Cavalli Corfù 142.873
Cavalleria trasportata a Corfù 13.084 uomini 10.153 cavalli
Truppe, malati e profughi trasportati a Lipari, Marsiglia, Bastia, Biserta 11.214
Truppe, prigionieri, infermi trasportati a Lipari, Asinara, Ponza 26.343
Il trasporto dei prigionieri austriaci (22.928: ne erano partiti 70.000 da Nisch) da Valona all'Asínara durò dal 16 dicembre fino al 12 febbraio e fu fatto in 15 viaggi con 14 piroscafi (11 italiani, 2 francesi, 1 inglese). In quell'occasione il colera scoppiò violento sui piroscafi italiani Re Vittorio e Cordova i quali ebbero a bordo 500 morti ciascuno: fra questi molti degli equipaggi. In totale, per il rifornimento e l'esodo dall'Albania dell'esercito serbo fu necessario impiegare 81 piroscafi di cui 45 italiani, 25 francesi e 11 inglesi. Di essi 6 italiani e 2 francesi andarono perduti. La Marina da guerra in questo periodo (22 Novembre-Aprile 1916) compì 584 missioni di guerra così suddivise:
4 le unità da battaglia;
4 gli incrociatori;
72 gli esploratori;
270 i cacciatorpediniere;
63 le torpediniere d'alto mare;
141 i sommergibili.
I cacciatorpediniere francesi aggregati alla nostra Armata compirono 168 missioni; i sommergibili 172. Gli esploratori inglesi compirono 77 missioni; i sommergibili 158. Queste cifre mostrano con inconfutabile evidenza come preponderante sia stata la parte che la Marina Italiana ebbe nel compimento dell'opera. (omissis).
scrive l'ammiraglio Frochot in una pubblicazione ufficiale dello Stato Maggiore della Marina francese “..Dans cette belle opération la plus grand part revient à la Marine Italienne et son effort est d'autant plus remarquable qu'elle a dri en méme temps faire pascer 8500 hommes à Durazzo et des renforts considérables à Valona. Tout a étè dirigé par le duc des Abruzzes, exécuté à Brindisi par le Vice-Admiral Cutinelli Rendina. Le chef de la division francaise, capitaine de vaisseau de Caqueray, le Senior naval officer anglais capitain Crempton, ont fourni le concours le plus intelligent, le plus actif et le plus dévoué”.
Il 9 febbraio il governo serbo inviò da Corfù i suoi ringraziamenti ufficiali al Comandante in Capo della 2° Squadra con la lettera che segue: “…L'évacuation des réfugiés serbes d'Albanie étant terminée je tiens à exprimer à votre Excellence les remerciements les plus sincères du Gouvernement Royal pour son concours empressé et efficace ainsi que celui des officiers sous ses ordres et des autres autorités navales de Brindisi, gràce auquel cette évacuation a pu étre effectuée d'une manière aussí rapide et aussi satisfaisante. Veuillez agréer, Excellence, les assurances de ma plus haute consideration. Pachítch”.
Il colonnello Mitrovich, Comandante del Quartiere Generale dell'Esercito Serbo nell'accomiatarsi dallo Stato Maggiore e dall'Equipaggio dell'incrociatore ausiliario Città di Catania così si rivolse alla Marina Italiana: “Bene è intesa ed apprezzata dall'Esercito Serbo la vostra opera nobilissima per il trasporto della intera Armata, compiuto in così breve tempo su mare infido e superando ostacoli e difficoltà innumerevoli. Ora e sempre per questa opera vi accompagnino, o marinai d'Italia, la gratitudine e i voti di tutta la Serbia che sulle vostre navi oggi rinasce per affermare il suo sacro diritto all'esistenza contro l'aggressione e l'oppressione nemica”.