La coraggiosa difesa della capitale serba è splendidamente descritta dalle parole che il maggiore Dragutin Gavrilovic rivolse alle sue truppe prima della battaglia:
"…soldati, esattamente alle tre il nemico deve essere schiacciato dalla vostra feroce carica, distrutto dalle vostre granate e baionette. L'onore di Belgrado, la nostra capitale, non deve essere macchiato. Soldati! Eroi! Il nostro comando supremo ha già cancellato il nostro reggimento dai suoi registri. Il nostro reggimento è stato sacrificato per l'onore di Belgrado e della Patria. Pertanto, non dovete più preoccuparvi per la vostra vita: non esistiamo più. Quindi, avanti verso la gloria per il re e la Patria Viva il re Viva Belgrado ". |
6 ottobre
Le difese della fortezza di Kalemegdan vengono annientate. Di notte i primi battaglioni austro-tedeschi iniziano ad attraversare il Danubio (complessivamente l’offensiva austro-tedesca impiegò 11 divisioni). Già in queste prime fasi della battaglia le perdite austro-tedesche sono molto pesanti. L’attraversamento del fiume risulta infatti molto più complesso del previsto e soprattutto non può contare su un’efficace copertura dell’artiglieria. In molti casi, poi, il livello altro del fiume impedisce ai pontoni di raggiungere la riva e i soldati, costretti a percorrere gli ultimi metri in acqua, vengono decimati dal tiro dei fucili e delle bombe a mano serbe. |