Fronte Macedone 1916-18
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Battaglia di Krivolak

Krivolak è un villaggio situato lungo il fiume Vardar e la ferrovia che collega Salonicco a Skopje. Nel novembre 1915, dopo il collasso delle truppe serbe, il generale Sarrail inviò a Krivolak 3 divisioni francesi allo scopo di riconquistare la linea ferroviaria ed occupare l'ultimo valico che permette ai serbi di togliersi dalla morsa della 2° armata bulgara e fuggire verso l'Albania. Contemporaneamente la 10° Irish aveva il compito di coprire il fianco destro a Kosturino. Tra novembre e dicembre 1915 i francesi furono impegnati su un fronte di circa 50 km.
Bulgari
Comandanti generali Georgi Todorov e Stefan Bogdanov
2° Armata bulgara
Alleati
Comandanti generali Maurice Bailloud  e Charles de Lardemelle
57 ° Divisione di fanteria francese
122° Divisione di fanteria francese
156° Divisione di fanteria francese
19 ottobre
Il 244° Reggimento francese in treno arriva alla stazione di Krivolak con l’obiettivo di ripristinare la linea ferroviaria in direzione di Nis conquistata dalla 2° Amata bulgara del Generale Todorov. Le truppe francesi impegnate nella zona facevano parte delle 3 divisioni francesi, la 156°, la 122° e la 57°.
21-23 ottobre
La 19° Compagnia francese di posiziona su quota 213 a nord di Krivolak. Nel frattempo la 22° e la 23° Compagnia francese attraversano il Vardar.
24 ottobre
La 24° Compagnia e la compagnia mitraglieri va a potenziare le difese della testa di ponte di Krivolak. La 22° Compagnia sarà poi impiegata in una zona/montagna che in seguito verrà chiamata Kara-Hodzali (oggi la zona ospita uno dei più grandi poligoni militari dei Balcani). In questa zona, che fu teatro di sanguinosi scontri tra serbi e bulgari durante le guerre balcaniche (4 anni prima), la pioggia riporta alla luce ossa e scheletri ovunque.
25 ottobre
La 18° Compagnia viene spostata a Palikura a supporto di artiglieria.
27 ottobre
La 22° Compagnia francese con due sezioni di mitragliatrici riceve l’ordine di occupare la collina Kara-Hodzali. Alle 10:45, arrivati a mezza costa, i francesi vengono investiti da colpi di fucile da una parte di reparti di cavalleria e fanteria bulgari. L'avanzata però continua fino alle ore 14 quando il fuoco nemico costringe la fanteria francese ad attestarsi. Il capitano chiede rinforzi che vengono promessi per il giorno successivo. Alle 21 alcune pattuglie francesi raggiungono la vetta della collina a quota 700 m. Intanto i bulgari iniziano ad abbandonare le posizioni.
Picture
28 ottobre
Alle 5:00, la 22° Compagnia francese ha raggiunto la cima Kara-Hodzali e inizia a scavare le trincee ed i rifugi. Intanto la 24° è stata posizionata a metà collina per proteggere il fianco destro e mantenere i contatti con le truppe a Pepeliste.
La fanteria bulgara riceve rinforzi, così una batteria da montagna comandata dal Capitano Courtaillac viene inviata a metà costa per rafforzare la 22°.
​Il comando francese comprende che è necessario inviare nuove truppe e materiale a Pepeliste per impedire al nemico di occupare le alture della riva sinistra del Vardar da cui avrebbe gioco facile sulla città di Krivolak. La 18° Compagnia sale a Palikura.
1-2 novembre
L’organizzazione delle difese francese è accelerata. Fino a questo momento tutti gli attacchi notturni della fanteria bulgara sono stati respinti. L'artiglieria nemica però rafforza ed il picco Kara-Hodzali è soggetto a bombardamenti violenti. L’artiglieria bulgara utilizza cannoni del tipo: 75, 87 e 105.
3 novembre
Alle 10,30 l’artiglieria bulgara inizia un pesante bombardamento di tutta la linea francese. Fino alle 17,30. La sorte delle trincee francesi è segnata dal pesante fuoco nemico. Durante la notte i tentativi bulgari di penetrare le nostre linee sono sventati. I francesi cercano di contrattaccare il nemico sul fianco destro, ma durante gli attacchi ed i bombardamenti hanno subito danni e perdite enormi. Iniziano poi a mancare i rifornimenti: l’olio è usato solo per le mitraglie, non ci sono razzi e granate. Le cartucce sono razionate.
​Lo stesso giorno, la 156° Divisione prende i villaggi di Dorlobos e Kajali.
PictureMacedonian Front, Krivolak Battle
5 novembre
Alle 6 del mattino una colonna francese cerca di infiltrarsi nel burrone a est di Kara, aspettando l’arrivo dei rinforzi.
Alle 9 inizia il bombardamento bulgaro. Alle 13 un battaglione nemico si muove verso l’ala sinistra delle posizioni francesi. I bulgari iniziano a sparare da circa 1600 m, ma vengono fronteggiati da alcuni pezzi francesi da 75 e da 65. Il fuoco delle mitragliatrici francesi obbliga i bulgari a ripararsi tra gli anfratti e le buche. L’attacco bulgaro è stato respinto. La notte passa tranquilla ed i francesi possono riparare le trincee e il filo spinato.
Il corrispondente francese del “Petit Parisien’s” riporta in modo trionfale lo scontro del 5 novembre:
​“dopo un pesante bombardamento i bulgari hanno assaltato le ns postazioni ma sono stati fermati dal fuoco della nostra artiglieria, dalle nostre mitragliatrici e fucili. In particolare sabato la nostra artiglieria ha causato enormi perdite al nemico. Molti di questi sono morti durante la loro ritirata attraverso il fiume Vardar”.

6 novembre
La 156° Divisione attacca le postazioni bulgare sul monte Archangel ad ovest di Gradsko, ma viene respinta.
​
PictureMacedonian Front, railway Gradsko
9 novembre
Un battaglione e una batteria francese si muovono verso il villaggio di Pepeliste. I bulgari conquistano con la baionetta una trincea, ma i francesi mantengono il villaggio di Bruskin. Alle 8 l'artiglieria bulgara apre il fuoco sullo sperone occupato dal 244° francese. Alle 9 la fanteria nemica attacca il vertice, ma viene respinta. Alle 10 la 24° Compagnia francese arriva di rinforzo, ma il nemico cerca di accerchiarci: i bulgari stanno progredendo, la sparatoria è ininterrotta. Alle 17:30, due battaglioni bulgari, hanno avvicinato la vetta insidiando la linea del 244° Reggimento. Un attacco energico spinge contro il nemico, che si ferma a un dieci metri dalle trincee francesi. A mezzanotte scatta un nuovo attacco bulgaro in massa: per due ore si svolgono combattimenti corpo a corpo. I francesi perdono 64 uomini: 16 morti e 48 feriti. Certamente molto superiori sono le perdite bulgare.

10 novembre
La carica francese al Monastero dell'Arcangelo viene respinta dal contrattacco bulgaro. I bulgari però hanno avuto grandi perdite e non tentano nuovi attacchi. Le posizioni francesi sono continuamente battute dall’artiglieria bulgara e diventano indifendibili.
12 novembre
La situazione anche dei serbi diventa insostenibile. Gli anglo-francesi decidono quindi di riunire le truppe a Salonicco. Il contingente francese sarà presente nella zona fino dopo il 23 novembre. 
BATTAGLIE

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