Prima Guerra Mondiale: tenente del 161° Reggimento Fanteria, 3ª Compagnia, Brigata Ivrea
Seconda Guerra Mondiale: tenente colonnello del genio corpo d’armata auto trasportabile con sede a Sebenico (Croazia)
Lettera indirizzata al padre Sig. Ugo Merendi, Terni
Macedonia Serba 6 giugno 1917, timbro: Posta Militare 35ª Divisione
Carissimo papà, da quando sono qui ho inviato ogni due giorni una cartolina. Mi auguro che le abbiate ricevute. La mia salute è ottima e così mi auguro sia di voi tutti: siamo sempre a riposo a ridosso di uno di questi sconsolati monti. Che dirvi di queste regioni? Ci sto contentissimo per l’attrattiva che rappresentano, ora. Vi confesso però che in vita mia non ho veduto nulla di più squallido: quassù sasso, sasso, sasso. E la pianura, nulla di migliore. Vi basti dire che non vi è, non dico un albero, ma neppure un arboscello, niente, niente, niente. La popolazione macedone quasi non esiste: vive in tuguri fatti di terra e sterco impastati, è sporca che fa schifo. Grandi varietà di soldati, invece. Ve ne sono di tutte le razze: francesi, inglesi, russi, serbi, greci, indiani, negri, ammanniti e di altre razze ancora; prigionieri bulgari e tedeschi, di austriaci e turchi ancora non ne ho veduti. Come vi ho già detto, appena giunto qui ho avuto delle contestazioni poiché provenivo dal Genio. Ho dovuto fare un esposto che è stato inviato al Ministero. Sono quasi certo che dovrò lasciare il reggimento per ritornarmene nel Genio, non so se in Macedonia o in Italia; ciò mi dispiace; ad ogni modo avrò fatto una passeggiata. Qui mangiare non ne manca davvero e causa l’assoluta possibilità di spendere, non si spende più di cinque franchi al giorno. L’alloggio, si capisce, è gratuito! A quest’altezza la malaria non esiste. Ad ogni modo, per sicurezza, non lascio di prendere il chinino. Qui in macedonia c’è Attilio, ma ancora non l’ho veduto. Da quando son partito da Terni, cioè il 16 maggio, io non ho avuto niente di vostro. Mi auguro che state tutti bene come me. Di Volterri ancora non so niente. Vi invio tanti baci affettuosissimi a tutti Raffele.
Saluti al sig. Oreste, a Pasqualini, a Pisani, alla sig.ra Frontini, a Pavy e a tutti gli amici. Mandatemi le notizie e l’indirizzo di Dinuccio.