Fronte Macedone 1916-18
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Marzo 1915

Mabel Grujić denuncia la disastrosa situazione sanitaria ed alimentare della popolazione serba:
"Le donne e i bambini serbi stanno morendo più rapidamente che i soldati al fronte. Le riserve alimentari si stanno esaurendo. Se approvvigionamenti, e, soprattutto, sementi e attrezzi agricoli, non verranno inviati immediatamente, moriranno di fame."
1 marzo
Il primo ministro greco Eleftherios Venizelos propone agli alleati la partecipazione della Grecia alla campagna sulla penisola di Gallipoli, dove la metà della popolazione è greca. Offre 3 divisioni e la marina greca che già nelle guerre balcaniche sconfisse quella turca. La proposta greca viene rifiutata dagli anglo-francesi.
9 marzo
Il governo italiano invia ai governi dell'Intesa un memorandum contenente le pretese di Italia in cambio del suo intervento nel conflitto: Trentino, Alto Adige, Trieste, Istria e parte della Dalmazia. 
13 marzo
6 dragamine alleati, scortati dall'incrociatore HMS Amethyst, cercano di liberare lo stretto Dei Dardanelli dalle mine turche. Il risultato è scadente e 4 dragamine vengono affondati dall’artiglieria turca.
17 marzo
Nella campagna dei Dardanelli, l'ammiraglio inglese Sackville Charden, malato, viene sostituito dal suo vice, ammiraglio Sir John de Robeck.
Foto

18 marzo 1915

Una squadra navale francese ed inglese composta da 18 navi da guerra entra nello stretto con l'obiettivo di finire la distruzione di tutte le difese costiere turche. le quattro corazzate francesi sono affiancate: a sinistra la Gaulois e la Charlemagne, a destra la Bouvet e la Suffren. Lo scambio di bordate tra le navi e i forti ottomani durò varie ore e nel tardo pomeriggio, già privata di alcune unità, la squadra alleata virò per uscire dallo stretto. La ricognizione alleata non aveva ancora identificato i campi minati turchi, così le corazzate Bouvet, HMS Ocean e HMS Irresistible incapparono in una fila di mine e affondarono, mentre l'incrociatore da battaglia HMS Inflexible ed altre unità sebbene gravemente danneggiate riuscirono a ritirarsi. La vecchia corazzata (1898) Bouvet si capovolse e affondò in pochi minuti; solo 50 dei 710 membri dell'equipaggio furono salvati.

​
20 marzo
Le rivendicazioni italiane vengono accettate dai governi francese e britannico. La Serbia inizierà invece manovre diplomatiche verso anche la Russia per opporsi a quanto richiesto dall'Italia. Nelle operazioni navali anglo-francesi, gli alleati persero 7 unità: 2 fuori combattimento e 5 affondate.

21 marzo 
Una banda bulgara composta da oltre 1000 uomini guidati da ufficiali bulgari e austriaci attacca una guarnigione serba nei pressi di Valandovo (Strumica) con l’obiettivo di interrompere la ferrovia e la linea telegrafica. Nella battaglia muoiono circa 200 soldati serbi, 50 dei quali vengono torturati e bruciati vivi.
Fine marzo
Il tifo tocca raggiunge l'apice tra la fine di marzo e i primi di aprile: tra militari e civili si calcola una media giornaliera di 9.000 nuovi contagi. Negli ospedali militari arrivano anche 2.500 ammalati al giorno.
La mortalità era del 45%, con picchi del 70%; metà dei 60.000 prigionieri austro-ungheresi morirono per il tifo.
La situazione sanitaria a Skopje
"E a Skopje, dove la massa di soldati, prigionieri e profughi aveva portato il numero delle persone da 30.000 a ben 70.000, congestionando l’intera città: Uskub è una vera e propria valle di morte. Se le infermiere stanche lasciano l’affollato ospedale per sgranchirsi un po’ e prendere una boccata d’aria fresco si imbattono in una lunga processione di carri da buoi che trasportano rudi bare al cimitero. Capita che sullo stesso carro si trovino tre bare scoperchiate e i corpi dei morti si vedano quando le ruote sobbalzano sul selciato grezzo.
Si prenda l’ospedale serbo che conosco: è praticamente impossibile avvicinarvisi. Nella strada si sente un fetore così opprimente che nessuno che non sia obbligato non può sopportare di trovarsi nelle sue vicinanze. I dettagli sull’interno dell’ospedale non possono essere ben descritti, ma si possono immaginare se si menziona che stracci e fasciature immonde, e perfino le amputazioni, vengono gettate al di là di un muro e lasciate all’attenzione di corvi, gazze e cani randagi. Rifiuti simili sono stati visti anche nel fiume."
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