La battaglia della Drina fu il secondo tentativo austro-ungarico di invadere la Serbia. Le operazioni si svolsero a metà settembre del 1914 e come nella battaglia di Cer, interessarono la parte nord ovest del Paese. Nonostante l’enorme sforzo bellico prodotto dalle truppe austriache queste riuscirono solo a costituire una testa di ponte alcuni km dopo il villaggio di Zvornik. Il contingente austro-ungarico, al comando del generale Oskar Potiorek contava 215.000 soldati, 500 cannoni e 400 mitragliatrici. I serbi opposero la 2° e 3° Armata per un totale di 200 000 soldati, 306 cannoni e 114 mitragliatrici, sotto il comando del duca Stepa Stepanović e del generale Pavle Jurišić Sturma. Il culmine di questa battaglia furono gli scontri a Mačkov Kamen, una vetta di 923 m della montagna di Jagodnja, sopra Krupanj. Gli storici militari e lo stesso generale Potiorek nel suo diario, considerano i combattimenti di Mačkov kamen, i più sanguinosi e feroci di tutta la campagna serba. Per quasi una settimana questa vetta è stata teatro di continui attacchi e contrattacchi alla baionetta e lotte corpo a corpo tra gli austriaci ed i serbi. Qui e sulle posizioni circostanti i serbi hanno perso più di 100 ufficiali e 15.000 uomini, mentre il nemico oltre 16.000. Anche il principe Đorđe Karađorđević fu ferito in battaglia. Solo durante l’attacco del 22 settembre, in poche decine di metri quadri furono contati ammassati l’uno sopra 2000 morti: 1200 erano austriaci 800 serbi.
Austro-ungarici Comandante generale Oskar Potiorek 5° Armata 6° Armata
Serbi Comandanti Stepa Stepanović e generale Pavle Jurišić Sturma 2° Armata 3° Armata
13 settembre Gli austriaci attaccano la Serbia da ovest attraversando la Drina con entrambe le due armate: 5° e 6° più a sud. Nel precedente tentativo di invasione solo la 5° Armata poté essere utilizzata con tutti gli effettivi. L'attacco iniziale nella regione di Macva, a sud-ovest di Sabac, da parte della 5° Armata fu respinto dalla 2° Armata serba. La 42° Divisione austriaca perse oltre 1000 uomini, 2 compagnie della 36° Divisione riuscirono ad attraversare la Drina, ma furono completamente distrutte. 14 settembre La 42° Divisione costruisce un ponte di barche e attraversa il fiume con più di 6 battaglioni. la risposta dei serbi ed il terreno paludoso ostacolano però l’avanzata nemica. Nel frattempo più a sud, nonostante la difesa serba, le unità austro-ungariche si preparano ad occupare quasi tutte le altezze sul monte Gucevo.
18 settembre Non potendo tenere la posizione le truppe serbe indietreggiarono. Alla fine della giornata gli austriaci raggiungono le posizioni abbandonate dai serbi del picco Mačkov Kamen. Intanto gli austriaci conquistano il villaggio di Pricinovic a circa 10 km dal fiume Sava a sud di Sabac.
19 settembre 4 battaglioni austriaci attaccano contemporaneamente i serbi. Nonostante la poche munizioni l’artiglieria serba riesce a neutralizzare quella nemica e a fermare l’avanzata della fanteria permettendo così l’arrivo di un nuovo reggimento serbo. Contemporaneamente il comando tedesco trasferisce un altro reggimento di riserva sul lato est del picco. Negli scontri sul monte Gucevo, gli austriaci per la prima volta utilizzarono razzi e lanciarazzi e granate da fucile.
20 settembre Il contrattacco serbo ferma l’avanzata austriaca, ma le perdite sono altissime: 3 reggimenti perdono metà degli ufficiali e degli uomini, in totale circa 2.000 tra morti e feriti. Nei giorni successivi la 6° Armata austriaca riesce a costituire un caposaldo e a liberare le creste della Jagodnja dai serbi. E’ chiaro a Putnik che la 3° Armata da sola non può fermare la 6° Armata nemica, così decide di farla sostenere da alcune divisioni della 2° (5 battaglioni della divisione Drina dovevano controllare 30 km di fronte) e di trasferire sulla Drina la 1° Armata. La carenza di munizioni obbliga le batterie serbe a sparare solo in vista del nemico. Putnik utilizza contro la 6° Armata austriaca la 1° Armata richiamandola da Syrmia. Si scatena una serie di attacchi frontali e successivi contrattacchi per la riconquista del picco chiamato Mačkov Kamen. Altri scontri furono su quota 708, Eminove vode e Kulište, che furono difesi dalla divisione combinata rinforzato con 3 battaglioni della divisione Drina.
4 ottobre Le difficoltà del terreno, le piogge autunnali che gonfiavano i fiumi e trasformavano le strade in pantani pressoché impraticabili, rendono i trasporti estremamente difficili, pertanto il contrattacco serbo viene sospeso. Alla fine dei numerosi scontri che caratterizzarono la battaglia della Drina, gli austro-ungarici ottennero solo una testa di ponte nella parte nord ovest della Serbia. Iniziò la guerra di posizione che durerà fino al mese successivo con la vittoria serba nella battaglia di Kolubara.