6 settembre 1915 Nel HQ germanico presso il castello di Pless in Silesia (Polonia) Germania, Austria-Ungheria e Bulgaria firmano una convenzione militare, alla quale aderisce anche la Turchia, con l’impegno ad agire contro la Serbia entro trenta giorni. Il piano prevede l'impiego di 330.000 uomini e 1.200 cannoni. I serbi dispongono di 200.000 uomini e 300 cannoni. Gli austro-tedeschi devono attaccare Belgrado, mentre 5 divisioni bulgare Nis. I successi degli austriaci in Polonia e dei turchi nei Dardanelli avevano infatti convinto la Bulgaria ad entrare in guerra al fianco delle potenze centrali in cambio della macedonia e di un porto sull'Adriatico. L’accordo preoccupa abbastanza Eleuterio Venizelos, che svolge passi immediati presso i Governi di Parigi e di Londra per chiedere una massiccia offensiva alleata, a sostegno dell’esercito serbo, da lanciare dalla Macedonia. Egli chiede a Francia e Gran Bretagna un concorso di 150.000 uomini, che la Serbia, in guerra contro l’Austria, non sarebbe stata in grado di offrire alla Grecia, come previsto nella lotta comune contro la Bulgaria.
Anche Pasic espone la situazione della Serbia: “ci è noto il pericolo di un attacco bulgaro simultaneo o posteriore ad un attacco austro-tedesco. Difatti gli austro-tedeschi hanno deciso marciare contro di noi con otto corpi d’armata di cui quattro sono già concentrati in prossimità della frontiera serbo-romena ed i bulgari cominciano a molestarci con bande di comitagi. Grecia dovrà venire in nostro aiuto in base alla convenzione greco-serba e speriamo che verrà. Romania è esitante e non possiamo fare assegnamento nel suo concorso. Ad ogni modo difficilmente esercito serbo sarà al caso di affrontare per respingerla una invasione austro-tedesca, appoggiata da un attacco di fianco della Bulgaria. Ma ad una simile grave situazione non ci salverebbe affatto la remissività, che escludo del resto assolutamente, nella faccenda della cessione del territorio macedone e neanche la presenza in Macedonia di un piccolo contingente di truppe alleate perché la Bulgaria è decisa a farci la guerra e quindi a non accogliere la combinazione patrocinata dalle Potenze. Ci potrebbe solamente salvare un intervento di parecchi corpi d’armata dei nostri alleati, se esso è impossibile si compia il destino…”
8 settembre Lo zar Nicola II assume il comando in capo delle forze russe.
9 settembre La 10° Divisione Irish lascia Gallipoli e muove verso Mudros.
Macedonian Front, the Balkans September 1915
11 settembre Una conferenza anglo-francese a Calais ritiene opportuno l'invio a Salonicco, per esaudire la richiesta greca, di quattro divisioni francesi ed altrettante britanniche, con conseguente abbandono dell’area dei Dardanelli. Lo scopo è quello di evitare che le forze austro-bulgare, nettamente superiori alle truppe serbe e vista l’inerzia del Governo Greco, possano impossessarsi di questo importante scalo marittimo.
14 settembre Si stipula il trattato di alleanza tra Germania, Austria, Bulgaria e Turchia: nasce la "quadruplice alleanza".
16 settembre Il sottosegretario Tennaut alla Camera dei Comuni comunica le perdite della campagna dei Dardanelli. "fino al 21 agosto, 113 ufficiali e 16.478 soldati morti, 2.371 ufficiali e 59.257 soldati feriti, 373 ufficiali e 8.021 soldati dispersi". Le perdite annunciate a tutto l'11 settembre furono: 25.279 morti, 75.191 feriti, 12.451 dispersi e 93.683 malati.
22 settembre Inizia la mobilitazione della Bulgaria per invadere la Serbia dalla parte di Nis. Le armate bulgare vengono posizionate al confine con la Serbia vicino a Vidin e a sud di Nis.
29 settembre Il comando alleato invia a Salonicco una missione di ufficiali inglesi e francesi per pianificare lo sbarco delle truppe.
30 settembre Alcune brigate della 10° Divisione Irish conquistano il villaggio greco di Karajakois.