Fronte Macedone 1916-18
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Generale Giuseppe Pennella

Nato a Rionero in Vulture l'8 agosto 1864, entrò nel 1877 alla Nunziatella di Napoli.
Nel 1882, passò alla Regia Accademia Militare di Modena dove conseguì il grado di sottotenente. Frequentò successivamente la Scuola di guerra dove conseguì il brevetto di Capo di Stato Maggiore.
Nel 1894 compì ricognizioni sul San Gottardo e nell'Alta Savoia e, l'anno seguente, sull'Appennino Ligure. Negli anni 1898-'99 e '900-01 e 02, compì ricognizioni sulle Alpi e nella Svizzera.
Nel 1915 con il grado di colonnello entrò nella segreteria del generale Cadorna. Nel novembre dello stesso anno fu nominato comandante della Brigata "Granatieri di Sardegna", in sostituzione del generale Luigi Pirzio Biroli. Pochi giorni dopo Cadorna così si espresse nel tributargli l'encomio solenne: ”Col suo allontanamento, imposto da esigenza di carriera e di organico, il Corpo di Stato Maggiore perde un valentissimo ufficiale ed io uno dei più geniali e devoti collaboratori, ma sono certo che la Brigata Granatieri di Sardegna acquista in lui un ottimo comandante”.
4 dicembre 1916 successivo lasciò il comando della brigata al colonnello brigadiere Giovanni Albertazzi.
21 dicembre 1916 assunse l'incarico di Capo di Stato maggiore della 4ª Armata, cooperando alla difesa del Cadore e alle azioni difensive delle Alpi di Fasso.
26 aprile 1917 fu nominato comandante della 35° Divisione in Macedonia, ma a causa dei contrasti con il generale francese Sarrail, comandante della'Armée d'Orient, fu rimosso dall'incarico da Cadorna dopo solo un mese.
marzo 1918 su scelto dal generale Armando Diaz, per guidare l’VIII Armata del Montello distinguendosi nella famosa battaglia del Solstizio, del 15 giugno, che fermò l'avanzata austriaca.
19 giugno 1918 riuscì a far rientrare il nemico oltra la riva del Piave. Anche per questo è annoverato tra gli artefici di Vittorio Veneto, la memorabile battaglia che diede la vittoria all'Italia e pose fine alla sanguinosa guerra del 1915- 18.
1919 assunse  il comando di Corpo d'armata di Firenze.
1920 venne messo in posizione di riserva.
Morì a Firenze nel 1925.
 
Medaglia d'argento al valor militare
"Intelligentemente preparò e valorosamente condusse la sua brigata all'attacco ed alla conquista di forti e ben munite posizioni nemiche". Altopiano Carsico, 9-15 agosto 1916.

Medaglia d'argento al valor militare
"Comandante di sottosettore, diede mirabile prova di valentia, di ardimento e di saldezza d'animo, e diresse vigorosamente la resistenza, contrastando al nemico per più giorni, nonostante la soverchiante preponderanza dei suoi mezzi, posizioni di segnalata importanza".  Altipiano di Asiago, 29 maggio-3 giugno 1916.

Medaglia d'argento al valor militare
"Anima della sua brigata, avvivato nelle truppe lo spirito offensivo e la fede nel successo, le guidava con grande valore, intelligenza ed energia, superando gravi difficoltà, contro le trincee avversarie, spezzando la resistenza nemica nelle basse pendici del Veliki e conquistando, con rapido, brillante slancio, l'altura di S. Grado". Veliki-Kriback-San Grado, 14-15 settembre 1916.

Medaglia di bronzo al valor militare
"Comandante di Corpo d'armata avanguardia dell'armata, nell'urto finale contro la fronte nemica di Asiago e nel successivo inseguimento, dette prova non solo di grande perizia nella condotta dell'operazione, ma anche di valore personale. Spingendosi in testa alle sue avanguardie, ed anche risolutamente oltrepassandole con piccola scorta, raggiunse fulmineamente Levico, ove poté essere catturato un reggimento avversario in retroguardia e poi Pergine, che venne salvata dall'incandio e dall'eccidio già progettato dal nemico".  Val d'Assa e Val Sugana, 1-4 novembre 1918.

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