Re Pietro nelle trincee del 2° Reggimento dell’Armata di Stepa Stepanovic, disse: “ragazzi, figli miei, lo so siete stanchi. Vi siete battuti da eroi. Ma il paese è in pericolo. Chi non può resistere torni alla sua casa: e non sarà punito, no. Ma il paese è in pericolo. Figlioli io sono qui con voi per morire, per il nostro paese. Chi vuole morire con il suo Re per la nostra Serbia resti!” ….e si mise a sparare…nessun soldato se ne andò! 12 giorni dopo nessun austriaco calpestava la terra serba e Belgrado fu riconquistata. |
2 dicembre
Battaglia di Kolubara: Re Pietro I di Serbia ordina di attaccare il nemico su tutto il fronte. Il Re confida ai propri ufficiali che l’intento è quello di rinvigorire il morale delle truppe, così imbraccia un fucile e guida personalmente i propri soldati al fronte. Il nemico, intento a sfilare vittorioso per le vie di Belgrado è colto di sorpresa. La linea del fronte austriaco è troppo lunga, quindi difficile da difendere, l’artiglieria è ancora posizionata molto dietro la linea del fronte, quindi inutilizzabile, così il contrattacco serbo ha successo: alla sera la 1° Armata serba penetra diversi chilometri nelle linee nemiche. Migliaia sono le perdite da parte austro-ungarica. |