Fronte Macedone 1916-18
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Dicembre 1914

1 dicembre 
Battaglia di Kolubara: le truppe austro-ungariche entrano a Belgrado. A Vienna vengono organizzati festeggiamenti. Diffusa è la convinzione che oramai la conquista della Serbia sia cosa fatta. Le attività militari austriache vengono così sospese per far riposare le truppe e per evitare che le linee di rifornimento diventassero troppo lunghe. Alla 1° Armata si ordina di aspettare e di congiungersi alla 5° Armata del generale Liborius Ritter von Frank. E' l'occasione che aspettano i serbi per organizzare il contrattacco. Nella notte, le truppe di Putnik vengono rifornite di materiale bellico dai francesi tramite la ferrovia Niš–Salonika fermamente in mano alleata.

​Re Pietro nelle trincee del 2° Reggimento dell’Armata di Stepa Stepanovic,  disse:
“ragazzi, figli miei, lo so siete stanchi. Vi siete battuti da eroi. Ma il paese è in pericolo. Chi non può resistere torni alla sua casa: e non sarà punito, no. Ma il paese è in pericolo. Figlioli io sono qui con voi per morire, per il nostro paese. Chi vuole morire con il suo Re per la nostra Serbia resti!”
….e si mise a sparare…nessun soldato se ne andò!
12 giorni dopo nessun austriaco calpestava la terra serba e Belgrado fu riconquistata.
2 dicembre
Battaglia di Kolubara: Re Pietro I di Serbia ordina di attaccare il nemico su tutto il fronte. Il Re confida ai propri ufficiali che l’intento è quello di rinvigorire il morale delle truppe, così imbraccia un fucile e guida personalmente i propri soldati al fronte. Il nemico, intento a sfilare vittorioso per le vie di Belgrado è colto di sorpresa. La linea del fronte austriaco è troppo lunga, quindi difficile da difendere, l’artiglieria è ancora posizionata molto dietro la linea del fronte, quindi inutilizzabile, così il contrattacco serbo ha successo: alla sera la 1° Armata serba penetra diversi chilometri nelle linee nemiche. Migliaia sono le perdite da parte austro-ungarica.
3 dicembre
Battaglia di Kolubara: l’offensiva serba continua anche la mattina del 3 dicembre costringendo gli austriaci ad indietreggiare. 
​
FotoMacedonian Front: Cimitero serbo
6 dicembre
Battaglia di Kolubara: i serbi sfondano la linea austro-ungarica nella parte centrale e nell’ala destra. Le truppe nemiche devono indietreggiare in disordine ed abbandonare gran parte del materiale bellico pesante.
​Contemporaneamente i soldati austro-ungarici cercano di consolidare le difese attorno alla capitale.

​7 dicembre
L’Assemblea Nazionale adotta la cosiddetta dichiarazione di Nis nella quale si indica nell’unificazione in un unico Stato degli Slavi del sud, Serbi, Croati e Sloveni, l’obiettivo della grande guerra. Si pongono così le basi della futura Jugoslavia.

8 dicembre
Battaglia di Kolubara: l’attività bellica si concentra attorno a Užice e Valjevo. Nelle settimane precedenti, gli austro-ungarici avevano realizzato la propria linea difensiva posizionando l’artiglieria attorno a Valjevo, ma lasciando indifese le colline circostanti la città che vennero così facilmente conquistate dai serbi. Gli austro-ungarici, circondati, perdono oltre 20.000 uomini, 40 cannoni ed un loro generale venne fatto prigioniero.
9 dicembre
Battaglia di Kolubara: attorno alla capitale l’offensiva serba costringe il nemico ad abbandonare le periferie ed a spostare la linea verso la fortezza di Kalemegdan. 
9 dicembre
Il ministro italiano Sonnino fa il primo passo nei confronti degli Imperi Centrali; egli chiese all’ambasciatore Avarna di ricordare a Berchtold, a proposito dell’articolo VII del Trattato, l’inesistenza di un preventivo accordo con l’Italia:
“L’attuale avanzata militare dell’Austria-Ungheria in Serbia costituisce un fatto nuovo che non può a meno di formare oggetto di esame da parte dei Governi italiano ed austro-ungarico sulla base delle stipulazioni contenute nell’articolo VII della Triplice alleanza. … la sola invasione della Serbia, ancorché dovesse poi risultare soltanto temporanea, è già bastata a turbare seriamente l’equilibrio della Penisola Balcanica e a darci diritto a compensi…
Il Governo italiano ritiene che sia necessario di procedere senza alcun ritardo ad uno scambio di idee e quindi ad un concreto negoziato… circa una situazione complessa che tocca da vicino vitalissimi interessi politici ed economici dell’Italia…
Segni non dubbi di inquietudine si notano nel parlamento e nella pubblica opinione italiana la quale manifesta chiaramente la tendenza delle aspirazioni nazionali italiane Di questa inquietudine e di queste aspirazioni il R. Governo è costretto a tener serio conto…
L’intesa da me invocata, su questa base, tra i due Governi avrebbe per risultato di eliminare per l’avvenire ogni occasione a incresciosi incidenti, attriti e diffidenze, che oggi sono così dolorosamente frequenti ….”
10 Dicembre
Battaglia di Kolubara: i serbi conquistano il corso inferiore della Drina, costringendo il nemico a ritirarsi oltre il fiume.
13 dicembre
Battaglia di Kolubara: il generale Liborius Ritter von Frank comunica a Potiorek che le proprie truppe non avrebbero potuto tenere le posizioni di Belgrado per molto tempo. Potiorek ordina quindi di abbandonare la città.
14 dicembre
Battaglia di Kolubara: gli austro-ungarici abbandonano Belgrado iniziando così il trasferimento della 5° Armata sulla riva sinistra del Sava e Danubio. Il ponte sul fiume Sava viene fatto saltare, così un grossissimo contingente dell’esercito austro-ungarico si trova isolato dal resto dell’armata, cosa che consente ai Serbi di catturare oltre 40.000 prigionieri, tra cui 1.000 ufficiali. Diventeranno poi la marea di prigionieri di guerra che l'anno successivo sarà trasferita assieme alle 3 armate serbe e a migliaia di profughi sulle coste albanesi. I serbi non fanno alcun tentativo di invasione del territorio austro-ungarico.
La dottoressa Slavka Mihajlović scrisse:
​"... Appena i nostri hanno ripreso Belgrado i profughi hanno cominciato a rientrare e sono comparse subito nuove difficoltà per i generi alimentari. Anche nell’ospedale le riserve sono quasi esaurite, e per alcuni giorni abbiamo mangiato solo fagioli e patate. I generi alimentari non si possono comprare, perché alcuni negozi sono chiusi, altri sono stati distrutti dai bombardamenti, altri ancora sono stati saccheggiati dai nemici".
15 dicembre
Battaglia di Kolubara: la 2° e 3° Armata serba entrano nella capitale. Il bilancio della battaglia di Kolubara e delle operazioni successive è pesantissimo:
  • austro-ungarici, 30.000 morti, 173.000 feriti, 70.000 prigionieri (dei quali oltre 200 ufficiali), persi 130 cannoni, 70 mitragliatrici pesanti, 3500 veicoli, 2 aerei, 60.000 fucili;
  • serbi, 22.000 morti, 91.000 feriti e 20.000 dispersi.
22 dicembre
​Dopo le tre pesanti sconfitte di Cer, Drina e Kolubara, il generale Potiorek viene sostituito al commando dall’Arciduca Eugen. Il generale Liborius Ritter von Frank perde il comando della 5° Armata.
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