Fronte Macedone 1916-18
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Battaglia di cima 1248 e red wall

FotoHill 1248 - Monastir
Red wall è il nome che i bulgari hanno dato alla cresta del monte Pelister (Baba) per il colore rosso delle sue rocce e per ricordare il sangue dei tanti sodati che li sono morti durante il conflitto. Cima 1248 è un rilievo situato a pochi km a nord di red wall dal quale le batterie bulgaro-tedesche hanno bombardato la città di Monastir fino alla fine del conflitto. Durante la Grande Guerra, Monastir fu la seconda città più bombardata dopo Verdon. Dal novembre 1916 al settembre 1918 l’artiglieria bulgaro-tedesca sparò sulla città oltre 20.000 proiettili, distruggendo oltre l’80% degli edifici e uccidendo più di 1.000 civili. Per gli alleati la conquista di queste posizioni era dunque condizione indispensabile per la sicurezza di Monastir e dei suoi abitanti. Nella primavera del 1917, dopo pochi mesi dalla liberazione di Monastir, il generale Sarrail incluse nella cosiddetta “offensiva di primavera” anche la conquista di queste importanti postazioni nemiche. Anche in questo caso l’esito fu lo stesso delle disastrose offensive a cima 1050 e Dojran. Gli scontri tra francesi e bulgari nella zona durarono quasi 2 mesi, ma la battaglia del 18 maggio del 1917, grazie alla quale i bulgari riconquistarono definitivamente red wall, fu certamente la più sanguinosa.

Bulgaro-tedeschi
Comandante Otto von Below
1° Arnata Bulgara
11° Armata tedesca
Francesi
Comandante generale Sarrail
57° Divisione di fanteria 
76° Divisione di fanteria 
156° Divisione di fanteria 
11° Divisione di fanteria 
16° Divisione di fanteria 
FotoMacedonian Front, officiers of 54° Regiment 7° Rilska division
11 marzo 
Sia pur mancando una decisa offensiva da parte dei nemici per rimpadronirsi della città di Monastir, i Francesi fanno uno sforzo sanguinoso per cacciare il nemico dalle alture circostanti dalle quali Monastir viene bombardata e distrutta sistematicamente con proiettili asfissianti che fanno stragi degli abitanti ancora rimasti in città e per poter avere un completo dominio della città; ma essi subiscono gravi perdite e riescono a conquistare solo parzialmente la parte meridionale di quota 1248 e le trincee del Pelister. Questi scontri sono conosciuti dagli alleati come la “Bataille de la cote 1248” o “Bataille de Pelister (or Péristéri)”. Mentre i Bulgari li chiamano la battaglia di Chervena Stena (muro rosso). Alle 5 divisioni francesi impegnate: 57°, 76° e 156° Divisione di fanteria, l’11° e la 16° Divisione coloniale, si oppongono la 1° Armata bulgara e l’11° Tedesca, circa 26 battaglioni. Le operazioni iniziano con la conquista da parte della 76° Divisione francese dei villaggi di Dihovo, Tirnova (Tirnovo) e Snegovo.

FotoMacedonian Front, hill 1248
12 marzo
L’artiglieria francese inizia il bombardamento delle prime posizioni bulgare di cima 1248 e del red wall. Il bombardamento prosegue per due giorni (vengono sparati oltre 200.000 proiettili), ma la fanteria bulgara fa in tempo a rintanarsi nei bunker costruiti direttamente nella roccia in una posizione protetta dal tiro nemico. Nessun soldato bulgaro viene ucciso o ferito.

​14-18 marzo
Le divisioni francesi attaccano cima 1248 e red wall. La cresta del Pelister è difesa dall’8° Divisione Tundzha. Per 3 giorni si verificano continui attacchi francesi e contrattacchi alla baionetta dei fanti bulgari. Alcune postazioni bulgare finiti i proiettili iniziano a lanciare dei massi e tronchi contro i francesi che cercavano di avvicinarsi strisciando alle loro trincee. Alla fine i francesi prendono cima 1248 e le fortificazioni del villaggio di Krklino catturando oltre 1.200 prigionieri.  I bulgari devono ritirarsi da red wall, ma mantengono il controllo del Pelister. Il bombardamento su Monastir continua.

​
16 marzo
Alla mattina, 2 reggimenti francesi attaccano il villaggio di Shotka. I francesi conquistano le posizioni bulgare dei villaggi di Shotka e Kopulata. La 9° Compagnia del 15° Reggimento Lom attaccata dal grosso delle truppe francesi subisce perdite pesantissime.

​Telegrafa il generale Mombelli all’addetto militare italiano a Corfù:

“ieri i francesi hanno preso quota 1248 nord-ovest Monastir  …. E hanno occupato villaggio Krklina. …Occupazione quota 1248 se mantenuta è di grande importanza perché allontana da Monastir minaccia nemico e permette servirsi di quello importante centro come testa linea per ulteriore avanzata".

​22-23 marzo
Battaglia di cima 1248 e red wall: i bulgari riconquistano il villaggio di Kopulata.
26 marzo
Alle 2,00 le truppe francesi attaccano il villaggio di Kopulata. Durante un contrattacco bulgaro viene ucciso il colonnello Stefan Iliev comandante del 15° Reggimento Lom.                           
​                                                                                                              Foto aeree delle posizioni tedesche e francesi a quota 1248
FotoMacedonian front, Colonel Iliev
Un ufficiale bulgaro così descrive l'ultimo giorno del colonnello Iliev:
il fumo continuava a strisciare sulla parete del muro di Rosso, e dopo aver riempito l'intera valle Magarevski, si arrampicava, cercando di abbracciare il suo velo grigio scuro alle pendici del Pelister. Il tenente-colonnello Iliev, ancora appoggiato al suo bastone e gli occhi fissi in lontananza, era ancora allegro e rilassato quando attraverso il fumo una staffetta venuto dalle trincee, senza fiato, ha portato il messaggio allarmante che le truppe francesi avanzavano con nuove ondate di attacchi, che i soldati nelle trincee della 6° unità erano stati quasi tutti uccisi. I pochi rimasti in vita non potevano tenere la posizione a lungo. Sentendo questa brutta notizia, il tenente colonnello si avvicinò al comandante del 3° Battaglione:
"Capitano stai attento e controlla da qui io sto andando con le truppe di supporto!" 
Dopo di che si rivolse al comandante del 10° Compagnia , il tenente Krosnarski, e comandò:
"il sergente maggiore con 3 e 4 plotoni vada immediatamente ad occupare la trincea e l'ingresso alle altezze Shkodova, e tu con altri due plotoni andate alla cresta di queste colline!".
Dopo aver dato ordini e indicazioni, fece il segno della croce, e chiamati i soldati del 3°, 4° e 6° plotone gli disse:
"ragazzi, oggi, la Bulgaria si basa su di noi! - Il nostro paese si aspetta per  lo proteggiamo! Dobbiamo liberarci dei francesi, che hanno calpestato le trincee della 6° Compagnia. Avanti, ragazzi, Dio è con noi! ... Io sono con voi…..il vostro comandante! - Avanti! "
La sua voce tuonava in mezzo al fragore assordante, e gli occhi dei soldati erano pieni di gioia. Quando pronunciò queste parole, si agitò di nuovo con il suo bastone da passeggio in aria e si precipitò in avanti, e dopo di lui le truppe di supporto. I cuori di tutti i soldati si sono accesi……disprezzando la morte, rannicchiata sotto i loro zaini pesanti. I plotoni dalle trincee di riserva e della prima linea avevano già iniziato il fuoco micidiale contro i francesi; le mitragliatrici e mortai facevano fuoco sul nemico e le truppe, guidati dal loro comandante, si avvicinavano le trincee nemiche nel fianco sinistro del 6° Compagnia.
Uno dei soldati che accompagnano il colonnello Iliev, notando il sangue sulla sua mano destra che aveva ancora il bastone in mano, agitando al nemico disse: "Colonnello, il suo braccio è ferito!"
Ma il colonnello sembrava non sentire nulla.
Il grido dei soldati bulgari "evviva" si mescolava con il tuono delle granate, delle mitragliatrici e dei colpi di fucile. Quando questa onda inarrestabile, superato il filo spinato, raggiunse le trincee francesi i nostri soldati, entusiasti per il loro successo, aprirono il fuoco contro il nemico, alcuni lanciarono le bombe a mano e altri usarono le baionette o il coltello per finire i superstiti. In pochi minuti il ​​nemico è stato spazzato via dalle trincee.
Un soldato: "Colonnello, per favore, faccia un passo indietro, è ferito alla spalla!".  Anche gli altri soldati notarono la piccola striscia di sangue. Tuttavia, il volto rosso vivo del tenente colonnello rimase calmo come se fosse sordo e non potesse vedere o sentire nulla intorno. Tutto il suo essere era stato inghiottito dal pensiero del suo dovere in questo momento critico e lui era interessato a nient'altro che la vittoria sul nemico. Al 3° Plotone della 10° Compagnia  e a parte del 4° Plotone della 6° Compagnia, ordinò al primo di andare a sinistra e al secondo a destra, e solo quando fu convinto che questo avrebbe ripristinato  la connessione tra le parti su tutta la prima linea, decise di ritirarsi per essere bendato. Era già buio. Il fuoco dell'artiglieria non avevano ancora raggiunto le linee, mentre in altre zone i francesi continuavano a sparare come se volessero sfondare in quelle posizioni.
Tutto solo, senza prendere nessuno con lui, il colonnello si spinse lentamente nel crepuscolo fino al crinale, dove le bombe nemiche si concentravano. Le granate smorzavano tutti i rumori, mentre lui era muto e impassibile in questo tuoni. E 'stato quando ha raggiunto la cresta che una granata pesante cadde vicino a lui, facendolo cadere a terra colpito nel petto.
Più tardi al buio, hanno trovato l'eroe morto. La bomba lo aveva ucciso sul colpo. Il suo viso era pacifico. Il suo spirito era ancora fiero e saldo, anche nel momento della separazione eterna con questo mondo.

Per onorare la morte del colonnello Iliev, il  generale Friedrich von Scholz ha pubblicato un annuncio che diceva:
“in data 26 marzo il tenente colonnello Iliev, comandante del 15° Reggimento di fanteria Lom, è morto come un eroe nel contrattacco al muro rosso con le sue truppe attaccanti. Era l'incarnazione di immortalità e di eroismo nel pieno senso della parola. Chi ha avuto la possibilità di guardarlo negli occhi ha sempre avuto l'impressione che il tenente colonnello Iliev fosse un uomo davvero coraggioso. Per le sue virtù e le opere, era stato proposto per la "Iron Cross", ma purtroppo la sorte ha deciso in modo diverso. Il suo reggimento, la 6° Divisione, e l'intero esercito non potrà mai dimenticare di lui - egli sarà sempre ricordato nei nostri cuori per sempre”.
 
Con un ordine 196 dal 27 marzo 1917, il Generale Hristo Popov comandante della 6° Divisione così parlò ai soldati:
"Cari ufficiali, sottufficiali e soldati,            
ieri il 26 marzo 1917., il comandante del 15° Reggimento di fanteria di Lom, tenente colonnello Iliev è morto nella battaglia nei pressi del muro di Rosso - che era la cresta nord-occidentale del maestoso Perister. Vedendo che una parte dei soldati della sua compagnia era sottoposta al fuoco forte, ha lasciato le trincee, e ha deciso di portare le sue truppe di supporto alla 9° Compagnia del suo reggimento . Ha coraggiosamente condotto i suoi uomini nel contrattaccare e in questo grande momento , il coraggioso colonnello Iliev stato ferito da proiettile, e poi da una granata e la sua grande anima volò via, posandosi sul picco Perister come un guardiano di eternità".

18 maggio
Scatta la controffensiva bulgara alla cresta red wall. La Divisione Bdin concentra le artiglierie, in particolare le 6 nuove batterie di obici pesanti fornite dai tedeschi, su una cresta del Pelister da cui poter battere le postazioni francesi. In due ore di bombardamento la fanteria bulgara attacca le trincee francesi oramai semidistrutte con lancio di bombe a mano. 2 battaglioni turchi partecipano all'offensiva. Segue l’attacco con i nuovi lanciafiamme tedeschi. I depositi di munizioni esplodono e trincee francesi scompaiono avvolte da fiamme alte anche 10 metri. Un reggimento bulgaro attacca alla baionetta. Di due reggimenti francesi non rimangono che 2 ufficiali e 259 soldati: oltre 5.000 sono i morti. Red wall rimarrà sotto il controllo bulgaro-tedesco fino alla fine della guerra.
BATTAGLIE
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