Fronte Macedone 1916-18
  • Home
  • About
  • Sezioni
    • Cronologia >
      • 1914 >
        • Primavera 1914
        • Marzo 1914
        • Giugno 1914
        • Luglio 1914
        • Agosto 1914
        • Settembre 1914
        • Ottobre 1914
        • Novembre 1914
        • Dicembre 1914
        • Inverno 1914
      • 1915 >
        • Gennaio 1915
        • Febbraio 1915
        • Marzo 1915
        • Aprile 1915
        • Maggio 1915
        • Giugno 1915
        • Luglio 1915
        • Agosto 1915
        • Settembre 1915
        • Ottobre 1915
        • Novembre 1915
        • Dicembre 1915
      • 1916 >
        • Gennaio 1916
        • Febbraio 1916
        • Marzo 1916
        • Aprile 1916
        • Maggio 1916
        • Giugno 1916
        • Luglio 1916
        • Agosto 1916
        • Settembre 1916
        • Ottobre 1916
        • Novembre 1916
        • Dicembre 1916
      • 1917 >
        • Gennaio 1917
        • Febbraio 1917
        • Marzo 1917
        • Aprile 1917
        • Maggio 1917
        • Giugno 1917
        • Luglio 1917
        • Agosto 1917
        • Settembre 1917
        • Ottobre 1917
        • Novembre 1917
        • Dicembre 1917
      • 1918 >
        • Gennaio 1918
        • Febbraio 1918
        • Marzo 1918
        • Aprile 1918
        • Maggio 1918
        • Giugno 1918
        • Luglio 1918
        • Agosto 1918
        • Settembre 1918
        • Ottobre 1918
        • Novembre 1918
        • Dicembre 1918
      • 1919 >
        • Gennaio 1919
        • Aprile 1919
        • Giugno 1919
        • Luglio 1919
    • Battaglie >
      • Cer
      • Kolubara
      • Skra di Legen
      • Drina
      • Kosturino
      • Krivolak
      • Kajmakcialan
      • Collina 1050 >
        • Orologio 35 Divisione
      • Malka Nidzhe
      • Dobro Pole
      • Dojran I
      • Dojran II
      • Dojran III
      • Battaglie di Belgrado
      • Offensiva finale
      • Battaglia di quota 1248
    • Approfondimenti >
      • Attentato di Sarajevo
      • Ritirata serba
      • Prigionieri austro-ungarici all'Asinara
      • Cimiteri militari in Macedonia
      • Osservazioni del Tenente Colonnello Mario Pecchio
      • Campi di concentramento delle Potenze Centrali
      • Campo di concentramento di Plovdiv
      • Morti in mare
      • Contributo della Marina Italiana
      • Museo di storia militare di Sofia
      • Italiani a Salonicco
      • Progetto Armata d'Oriente >
        • Sulla stampa
        • Viaggio del 12-19 settembre 2018
      • Monumento a Bitola
      • Il cimitero militare italiano di Sofia e la 35° divisione >
        • Cartello presso cimitero militare di Sofia
    • Eserciti >
      • Bulgari
      • Francesi
      • Inglesi
      • Russi
      • Serbi
      • Tedeschi
      • Italiani >
        • Armi del Regio esercito Italiano
        • Quelli della 35° >
          • Tenente Giuseppe Mercatali
          • Caporale Luigi Ascani
          • Tenente Raffaele Merendi
          • Pagani Luigi
          • Soprani Carlo Onorato
          • Valenti Paolo
          • Caduti del distretto di Vercelli
          • Caduti provincia di Mantova >
            • Scaroni Giacomo
            • Ghizzi Antonio
            • Ceresa Giovanni
    • Personaggi >
      • Maggiore Ulrico Tonti
      • Generale Carlo Petitti di Roreto
      • Generale Guseppe Pennella
      • Generale Giacomo Desenzani
      • Generale Ernesto Mombelli
      • Generale Orlando Freri
      • Tenente Rodolfo Grimaldi
      • Generale Vazov
    • Documenti >
      • Caduti Viadanesi
      • Con l'esercito italiano nell'oriente balcanico >
        • Dal trentino a Salonicco
        • Da Nova Tepè a Monastir
        • Quota 1050
        • Da 1050 a Sop
        • Serbi, Bulgari e Greci
        • Salonicco
      • regio esercito
      • Villari
      • La campagna di Macedonia >
        • Arrivo delle truppe Italiane -Operazioni nell'estate e nell'autunno del 1916.
      • Visioni di guerra e d'oriente >
        • L'azione italiana per la presa di Monastir
        • Il terreno nell'ansa della Cerna
        • Battaglia della Cerna
        • Incendio di Salonicco
        • Offensiva finale
      • Lettere dal fronte >
        • Entrata in guerra
        • Difesa del Trentino
        • Battaglia dell'Ortigara
        • Dalla vittoria del Piave
      • La Marina Italiana in Guerra 1915-1918 >
        • Esodo dell'esercito serbo
        • Sgombro del presidio di Durazzo
        • Trasporto e rifornimento del corpo di spedizione in Macedonia
      • Sanità militare nell'oriente balcanico
    • Mappe >
      • Cerna e cima 1050
      • Cima 1248 e Pelister
      • Salonicco e dintorni
      • Kosturino
      • Invasione della Serbia
      • Balcani e generali
      • Dojran
      • Krivolak
      • Belgrado
      • Altre mappe
    • Video
    • Galleria fotografica >
      • Truppe bulgare
      • Artiglieria e posizioni bulgare
      • Contingente italiano
      • Armi italiane
      • Collezione tenente G. Mercatali
      • Collezione Zanella Paolo
      • Collezione Famiglia Parodi
      • Collezione Vitoronzo Pastore
      • Truppe francesi
      • Truppe Inglesi
      • Truppe russe
      • Truppe serbe
      • Truppe austriache tedesche
      • Città e luoghi >
        • Florina
        • Prilep
        • Salonicco e dintorni
        • Monastir
        • Skopje
        • Dojran e dintorni
        • Ohrid
        • Altri posti
        • Conferenza a S. Zenone al Lambro
  • Contatti
  • Note legali
  • Caduti Italiani nei cimiteri dei Balcani
  • Italiani a Salonicco
  • ricerca caduti cimitero Salonicco
    • Elenchi dei caduti
    • La 35 Divisione di fanteria
  • Delegazione per la ricerca storica e la commemorazione dei Caduti della 35
    • viaggio maggio 2023
    • Viaggio 3 aprile 2025
    • Lapide dedicata ai 35 Caduti Mantovani
  • Capitano Ricci
    • Schizzo a svista n.1
    • Ospedale 107
    • Compagnia 507 mitraglieri
    • Bottino di guerra

Terza battaglia di Dojran

FotoMacedonian Front, Bulgarian artillery position - 1918
​Dopo numerosi, inutili tentativi, nell’autunno del 1918 le truppe alleate riuscirono a sfondare la linea bulgara-tedesca prima a Dobro Pole, poi tra il fiume Vardar ed il lago Dojran. Le sorti del fronte macedone erano oramai decise. Il settore di Dojran era difeso dalla 9° divisione Pleven che contava 18 battaglioni 5 dei quali erano di riserva suddivisi su 14 km di fronte (la lunghezza del fronte che ogni battaglione doveva presidiare era circa il doppio di quella di Dobro Pole). Il 19° Reggimento di artiglieria bulgaro contava 55 cannoni mentre il 9° Reggimento di artiglieria 67. Gli alleati (britannici e greci) schieravano invece 42 battaglioni supportati da 232 cannoni e da 24 obici (i greci disponevano di circa 16 cannoni e 74 mitragliatrici 800 ufficiali e 29.000 soldati). Nei due giorni si alternarono diversi attacchi verso le postazioni bulgare, ma la reazione bulgara e la disorganizzazione tra attacchi e batterie alleate non ottenere risultati positivi, ma solo pesanti perdite. Gli alleati persero quasi 7500 uomini, mentre i bulgari circa 2500. Così, nonostante la netta superiorità delle alleate, la cosiddetta terza battaglia di Dojran è considerata una grande vittoria delle truppe del generale Vazov che furono costrette a ritirarsi verso nord per evitare di essere accerchiate solo dopo lo sfondamento alleato a Dobro Pole. Durante la ritirata i bulgari furono costantemente attaccati dagli aerei inglesi. Gli studiosi ritengono che la chiave per la vittoria di Dojran sia stata la capacità del generale Vazov di motivare le sue truppe, organizzare la struttura difensiva (in particolare fece realizzare trincee più profonde e nuovi bunker per le munizioni e rifugi per le truppe) e la qualità dei suoi comandanti. Si stima che solo il 20-30% dei soldati britannici e greci riuscì a raggiungere le trincee bulgare.

Dal diario del generale Valdimir Vazov:
“..il mio compito fu di preparare i miei subordinati a diverse serie d’attacchi, esaminare tutti i possibili scenari, fare prove su come difendersi e contrattaccare in diverse situazioni, trasportare la fanteria e l’artiglieria per utilizzarla efficacemente, far si che i comandanti di vario livello possano esercitare le proprie iniziative, diffondere tra la truppa la convinzione sulla forza della posizione e dei mezzi disponibili, sviluppare una mutua collaborazione tra fanteria e artiglieria, mantenere sempre alto il morale delle truppe prima della battaglia…”
​
​Gli inglesi concessero gli onori delle armi al generale Vladimir Vazov quando nel 1936 arrivò al Victoria Station a Londra, abbassando le bandiere di tutti i reggimenti che parteciparono alla battaglia. Il presidente della British Legion maggiore Goldy disse nel suo discorso: «È uno dei pochi ufficiali stranieri il cui nome figura nella nostra storia»

FotoMacedonian Front, Kala Tepe
​Il settore di Dojran presentava una linea difensiva che si estendeva dal fiume Vardar a ovest fino al lago Dojran a est. Il centro era dominato da decine di trincee, bunker in cemento armato, rifugi, punti di osservazione che fornivano un buon controllo del campo di battaglia ai soldati e alle batteria della 9° Divisione bulgara. Ad eccezione di alcune parti attorno ai pendii di Kala Tepe, dove le file di trincee erano 3 o 4 a seconda del terreno, il sistema di difesa bulgaro comprendeva due linee di trincee profonde fino a 2 metri, distanti tra loro da 200 a 1000 metri e collegate da una fitta rete di camminamenti. A queste si aggiungevano numerosi rifugi, nidi di mitragliatrici e punti di osservazione scavati tra diverse trincee, nonchè linee di filo spinato profonde anche 10 metri. Vi era inoltre una seconda linea compresa tra 2 e 5 km.

FotoMacedonian front Bulgarian platoon Dojran 1918
15 settembre
Le truppe alleate cercano di sfondare la linea bulgara a Dobro Pole. Contemporaneamente le truppe britanniche sferrano l’attacco alle posizioni nemiche comprese tra il fiume Vardar ed il ago di Dojran.

​​16 settembre 1918
Le artiglierie britanniche e greche (231 cannoni compresi obici pesanti da 8 pollici) iniziano a battere le postazioni bulgare. Il HQ bulgaro situato vicino al villaggio di Furka, sotto il fuoco nemico, viene trasferito in un rifugio secondario. Generale Vazov dopo aver analizzato le mosse nemiche conclude che queste attaccheranno non più tardi del 17 notte. Ordina quindi alla 9° Divisione di tenersi pronta e agli artiglieri di concentrare il fuoco davanti alle trincee dove probabilmente sarebbe avvenuto l’attacco (da mesi i bulgari si allenavano in queste operazioni). Vazov restò con le truppe durante tutta la battaglia. Nel corso dell'offensiva, gli Alleati fanno un massiccio uso di gas in quanto secondo i servizi segreti britannici le maschere anti gas bulgare sono vecchie e spesso inservibili. In realtà i sodati bulgari sono equipaggiati con maschere anti gas di recente fabbricazione tedesca e ben istruiti sul loro utilizzo. I 9 attacchi britannici con i gas nella notte tra il 17 e il 18 settembre non sortiscono alcun effetto.

FotoMacedonian Front Dojran 1918
18 settembre
Alle 5 di mattina I britannici sferrano un imponente attacco di fanteria. Dopo più di un'ora e mezza di combattimenti, la 26° Divisione britannica riesce a raggiungere solo alcuni avamposti di sicurezza del 57° Reggimento di fanteria. Queste trincee vengono poi riconquistate dal contrattacco bulgaro. In questo settore il 17° e 57° Reggimento bulgaro respingono forze numericamente superiori. Al centro il 33° Reggimento difende la parte principale dell’intero impianto difensivo bulgaro. Questo settore viene quindi attaccato da 4 reggimenti della 22° Divisione e dal 3° Reggimento della Divisione Serres, che, verso le 9,00, riuscirono a prendere alcune trincee della linea centrale arrivando fino alla seconda linea bulgara. La posizione è però esposta dal fuoco dell’artiglieria bulgara, così alle 10,00 gli alleati devono ripiegare.

Dal diario di un soldato inglese:
“….quello che rimaneva di questa imperterrita fanteria combatté oltre la prima e la seconda linea di trincee, se effettivamente il termine 'linea' può essere applicato ad un sistema altamente complesso e irregolare di difesa che sfrutta appieno ogni piega e/o contorsione del terreno…”
La zona difesa dal 58° Reggimento segue lo stesso copione: la Divisione Serres conquista alcune trincee, poi riconquistate, alle 9,30, dalle fanterie bulgare supportate dal fuoco del 9° Reggimento di artiglieria.
Verso le 12,00 è oramai chiara la sconfitta alleata: la 67° Brigata della 22° Divisione risulta praticamente annientata, solo 5 ufficiali e 195 soldati sono sopravvissuti (perse il 65% degli uomini), anche le altre registrano perdite pesantissime. A questo punto l’offensiva diventa un vero massacro ed una dimostrazione di inutile coraggio; quasi tutti gli uomini dei primi due battaglioni giacciono morti o feriti sul fianco della collina. L’artiglieria britannica però continua a battere le postazioni bulgare per tutto il resto della giornata, in 2 giorni sparano oltre 300.000 colpi.

FotoMacedonian Front, Bulgarians in Dojran
19 settembre
Alle 04:00 I britannici scatenano un altro attacco al 33° Reggimento, ma dopo 5 ore di combattimenti nessuna trincea bulgara è definitivamente conquistata. In molti casi le truppe britanniche arrivano fino a 50 metri dalle trincee nemiche per poi essere investite dal fuoco dei lanciafiamme bulgari. Alle 9,00 l’attacco viene sospeso. I bulgari registrano 454 morti, 875 feriti e 1209 dispersi, mentre gli alleati sembra più di 11.000 tra morti e feriti (gli inglesi dichiararono 7.000 perdite). E’ questo certamente il giorno più sanguinoso di tutta la campagna di Dojran. Difficilmente gli alleati avrebbero avuto poi le energie per nuove offensive. Le Brigate inglesi 66° e 67° schierate nella zona di Deljeli erano ridotte in tali condizioni che potevano servire solo per compiti difensivi.

20 settembre
La caduta di Dobro Polie obbliga la 9° Divisione Pleven, imbattuta, ad abbandonare le posizioni di Dojran e a ripiegare verso nord assieme alla 3°, 5° Divisione e alla Mount Divisione.
BATTAGLIE
Powered by Create your own unique website with customizable templates.
  • Home
  • About
  • Sezioni
    • Cronologia >
      • 1914 >
        • Primavera 1914
        • Marzo 1914
        • Giugno 1914
        • Luglio 1914
        • Agosto 1914
        • Settembre 1914
        • Ottobre 1914
        • Novembre 1914
        • Dicembre 1914
        • Inverno 1914
      • 1915 >
        • Gennaio 1915
        • Febbraio 1915
        • Marzo 1915
        • Aprile 1915
        • Maggio 1915
        • Giugno 1915
        • Luglio 1915
        • Agosto 1915
        • Settembre 1915
        • Ottobre 1915
        • Novembre 1915
        • Dicembre 1915
      • 1916 >
        • Gennaio 1916
        • Febbraio 1916
        • Marzo 1916
        • Aprile 1916
        • Maggio 1916
        • Giugno 1916
        • Luglio 1916
        • Agosto 1916
        • Settembre 1916
        • Ottobre 1916
        • Novembre 1916
        • Dicembre 1916
      • 1917 >
        • Gennaio 1917
        • Febbraio 1917
        • Marzo 1917
        • Aprile 1917
        • Maggio 1917
        • Giugno 1917
        • Luglio 1917
        • Agosto 1917
        • Settembre 1917
        • Ottobre 1917
        • Novembre 1917
        • Dicembre 1917
      • 1918 >
        • Gennaio 1918
        • Febbraio 1918
        • Marzo 1918
        • Aprile 1918
        • Maggio 1918
        • Giugno 1918
        • Luglio 1918
        • Agosto 1918
        • Settembre 1918
        • Ottobre 1918
        • Novembre 1918
        • Dicembre 1918
      • 1919 >
        • Gennaio 1919
        • Aprile 1919
        • Giugno 1919
        • Luglio 1919
    • Battaglie >
      • Cer
      • Kolubara
      • Skra di Legen
      • Drina
      • Kosturino
      • Krivolak
      • Kajmakcialan
      • Collina 1050 >
        • Orologio 35 Divisione
      • Malka Nidzhe
      • Dobro Pole
      • Dojran I
      • Dojran II
      • Dojran III
      • Battaglie di Belgrado
      • Offensiva finale
      • Battaglia di quota 1248
    • Approfondimenti >
      • Attentato di Sarajevo
      • Ritirata serba
      • Prigionieri austro-ungarici all'Asinara
      • Cimiteri militari in Macedonia
      • Osservazioni del Tenente Colonnello Mario Pecchio
      • Campi di concentramento delle Potenze Centrali
      • Campo di concentramento di Plovdiv
      • Morti in mare
      • Contributo della Marina Italiana
      • Museo di storia militare di Sofia
      • Italiani a Salonicco
      • Progetto Armata d'Oriente >
        • Sulla stampa
        • Viaggio del 12-19 settembre 2018
      • Monumento a Bitola
      • Il cimitero militare italiano di Sofia e la 35° divisione >
        • Cartello presso cimitero militare di Sofia
    • Eserciti >
      • Bulgari
      • Francesi
      • Inglesi
      • Russi
      • Serbi
      • Tedeschi
      • Italiani >
        • Armi del Regio esercito Italiano
        • Quelli della 35° >
          • Tenente Giuseppe Mercatali
          • Caporale Luigi Ascani
          • Tenente Raffaele Merendi
          • Pagani Luigi
          • Soprani Carlo Onorato
          • Valenti Paolo
          • Caduti del distretto di Vercelli
          • Caduti provincia di Mantova >
            • Scaroni Giacomo
            • Ghizzi Antonio
            • Ceresa Giovanni
    • Personaggi >
      • Maggiore Ulrico Tonti
      • Generale Carlo Petitti di Roreto
      • Generale Guseppe Pennella
      • Generale Giacomo Desenzani
      • Generale Ernesto Mombelli
      • Generale Orlando Freri
      • Tenente Rodolfo Grimaldi
      • Generale Vazov
    • Documenti >
      • Caduti Viadanesi
      • Con l'esercito italiano nell'oriente balcanico >
        • Dal trentino a Salonicco
        • Da Nova Tepè a Monastir
        • Quota 1050
        • Da 1050 a Sop
        • Serbi, Bulgari e Greci
        • Salonicco
      • regio esercito
      • Villari
      • La campagna di Macedonia >
        • Arrivo delle truppe Italiane -Operazioni nell'estate e nell'autunno del 1916.
      • Visioni di guerra e d'oriente >
        • L'azione italiana per la presa di Monastir
        • Il terreno nell'ansa della Cerna
        • Battaglia della Cerna
        • Incendio di Salonicco
        • Offensiva finale
      • Lettere dal fronte >
        • Entrata in guerra
        • Difesa del Trentino
        • Battaglia dell'Ortigara
        • Dalla vittoria del Piave
      • La Marina Italiana in Guerra 1915-1918 >
        • Esodo dell'esercito serbo
        • Sgombro del presidio di Durazzo
        • Trasporto e rifornimento del corpo di spedizione in Macedonia
      • Sanità militare nell'oriente balcanico
    • Mappe >
      • Cerna e cima 1050
      • Cima 1248 e Pelister
      • Salonicco e dintorni
      • Kosturino
      • Invasione della Serbia
      • Balcani e generali
      • Dojran
      • Krivolak
      • Belgrado
      • Altre mappe
    • Video
    • Galleria fotografica >
      • Truppe bulgare
      • Artiglieria e posizioni bulgare
      • Contingente italiano
      • Armi italiane
      • Collezione tenente G. Mercatali
      • Collezione Zanella Paolo
      • Collezione Famiglia Parodi
      • Collezione Vitoronzo Pastore
      • Truppe francesi
      • Truppe Inglesi
      • Truppe russe
      • Truppe serbe
      • Truppe austriache tedesche
      • Città e luoghi >
        • Florina
        • Prilep
        • Salonicco e dintorni
        • Monastir
        • Skopje
        • Dojran e dintorni
        • Ohrid
        • Altri posti
        • Conferenza a S. Zenone al Lambro
  • Contatti
  • Note legali
  • Caduti Italiani nei cimiteri dei Balcani
  • Italiani a Salonicco
  • ricerca caduti cimitero Salonicco
    • Elenchi dei caduti
    • La 35 Divisione di fanteria
  • Delegazione per la ricerca storica e la commemorazione dei Caduti della 35
    • viaggio maggio 2023
    • Viaggio 3 aprile 2025
    • Lapide dedicata ai 35 Caduti Mantovani
  • Capitano Ricci
    • Schizzo a svista n.1
    • Ospedale 107
    • Compagnia 507 mitraglieri
    • Bottino di guerra