Nato il 14 maggio 1868 a Sopot, entrò nella scuola militare di Sofia nel 1886. Allo scoppio della Guerra serbo-bulgara il diciassettenne Vazov cercò di arruolarsi nell’esercito bulgaro, ma la sua domanda venne respinta. Nel 1888, terminata la scuola militare, venne nominato tenente di artiglieria. Per 10 anni comandò numerose batterie d’artiglieria. Nel 1906 con il grado di tenente colonnello venne nominato vice comandante della scuola di artiglieria. Significativo fu il suo contributo al nuovo manuale di artiglieria adottato dalle forze bulgare. Nel 1915 comandava una Brigata di Artiglieria della 5° Divisione Danubio, impiegata contro i serbi nella zona della valle del Vardar. Nel novembre dello stesso anno venne ferito in combattimento. Nel marzo 1916 venne promosso a colonnello ed assunse il comando della 1° Brigata di fanteria della 5° Divisione. Nel marzo 1917 venne nominato comandante della 9° Divisione di Fanteria Pleven di stanza a Dojran. Fu un leader esigente e implacabile in termini di formazione, preparazione, e di rispetto delle regole. Considerava i comandanti la chiave del successo di ogni battaglia, per questo nella sua divisione venivano organizzati regolari corsi di formazione sia per i comandanti di reggimento che per gli ufficiali di grado inferiore. Vazov incoraggiò i propri comandanti a relazionarsi con i propri sottoposti, imponendo loro frequenti visite alle postazioni difensive, agli armamenti e alle condizioni delle truppe. Anche il morale e la coesione tra le truppe furono elementi fondamentali nella sua strategia militare. Decorava personalmente coloro che si erano distinti negli attacchi alle linee nemiche. Visitava spesso le trincee e gli ospedali da campo.
Dalle sue memorie: La conoscenza approfondita della posizione fino ai minimi dettagli è di massima importanza per l'adeguata ripartizione delle truppe, il necessario livello di sviluppo delle fortificazioni, e la preparazione di una difesa inespugnabile e del successo nel suo complesso. Questo potrebbe essere raggiunto solo attraverso frequenti e continue visite, ispezioni e controlli delle posizioni. Spesso la qualità migliore per un comandante è essere disponibile a fare le stesse cose dei loro subordinati; per i soldati, il vedere che i loro superiori condividono gli stessi pericoli, aumenta la fiducia nei loro comandanti.
Nel 1936, venne invitato a Londra dove fu ricevuto con tutti gli onori dal Generale Milne in rappresentanza dei veterani inglesi della WW1. Fu uno dei pochi ufficiali stranieri ad essere citato nei libri inglesi di storia e strategia militare. Morì in Bulgaria nel 1945.